L’artrosi di anca e ginocchio determina un abbassamento della qualità della vita
L’impianto di una protesi con tecniche mininvasive può riportarti alla normalità

Preparazione dell'intervento chirurgico

La preparazione all’intervento è comune a tutti i tipi di interventi che eseguo. Qualora, dopo la visita ambulatoriale, decidessimo di intraprendere questo percorso, si dovrà passare per alcuni passaggi obbligatori.

 

 

Il pre-ricovero

In questa fase il paziente esegue tutti gli esami di preparazione (esami ematochimici, elettrocardiogramma) e la visita anestesiologica. 

L’anestesista, sulla base degli esami e delle condizioni cliniche del paziente decide se questo è idoneo o meno all’intervento. 

È fondamentale valutare il rapporto rischio/beneficio. Se il beneficio supera il rischio allora l’intervento si può fare.

 

 

L’intervento

Eseguiamo l’intervento il giorno stesso del ricovero o al massimo il giorno dopo. Questo per rendere più corta possibile la degenza e per soddisfare le esigenze dei tanti pazienti in età lavorativa che trattiamo. 

La preparazione prevede pratiche quali la tricotomia (ossia la depilazione del sito da operare) e la rimozione di smalto, gioielli ecc. 

A quel punto il paziente viene portato in sala operatoria e viene rivalutato dall’anestesista. 

È in questa fase che si conferma la procedura anestesiologica (quasi sempre anestesia epidurale) e si posiziona il paziente nel tavolo operatorio.

 

 

Il decorso post-operatorio

A fine intervento (che sia una protesi di ginocchio o anca o una protesi monocompartimentale), il paziente viene tenuto in osservazione anestesiologica nella  “recovery room” (una stanza apposita per monitorare i pazienti operati) per qualche ora e qui verrà eseguita la radiografia di controllo. 

È solo dopo che vediamo la radiografia e siamo soddisfatti al 100% del risultato che diamo l’ok per il trasferimento del paziente in reparto.

 

 

Il fast track

La maggior parte dei nostri pazienti segue un percorso definito “fast track”. 

Il fast track consiste in una serie di protocolli che iniziano già durante l’intervento atti a rendere la degenza in ospedale il più breve possibile. 

La degenza media è di 4 giorni totali. 

Il protocollo anestesiologico permette al paziente di non sentire dolore e quindi di poter essere riabilitato già nelle prime ore dopo l’intervento. 

Durante l’intervento utilizziamo un protocollo di infusione di acido tranexanico che determina una scarsissima perdita di sangue. 

Tutto ciò, sommato alla mininvasività del gesto chirurgico, fa sì che il paziente dopo 3 o 4 giorni sia già pronto per tornare a casa.

 

Rimozione dei punti di sutura

Sulle protesi d’anca utilizziamo un sistema chiamato “Dermabond”, che consiste in una sutura intradermica sopra la quale si posiziona una retina con colla. La retina sostituisce effettivamente i punti (non mettiamo i punti sull’anca) e può essere rimossa dal paziente stesso dopo 21 giorni dall’intervento.

Sulle protesi di ginocchio preferiamo, nella maggior parte dei casi, utilizzare le graffette metalliche. 

Le sollecitazioni sulla pelle in corrispondenza del ginocchio sono ben più forti rispetto all’anca per cui ci da più garanzie una sutura classica che ci permette di mobilizzare subito l’articolazione senza il rischio che si apra la ferita. 

Le graffette vanno tolte dopo 21 giorni.

A distanza di 3 settimane dall’intervento verrà concessa la doccia ma non il bagno. 

A distanza di 30-40 giorni il paziente potrà anche concedersi un bagno.

 

 

Controllo post-operatorio

A 35-40 giorni dall’intervento eseguiamo il controllo ortopedico e radiografico. 

Un secondo controllo verrà eseguito a 3 mesi dall’intervento.

Recensioni dei pazienti

Federico Mela - MioDottore.it

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